Blog RSM: La scienza del movimento e la biomeccanica
Sincronizzazione degli assi corporei e del baricentro tramite l’allenamento con la palla da equilibrio
L'essenza dell'allenamento per la performance basato sulla medicina sportiva risiede nel padroneggiare la sincronizzazione tra il centro di gravità del corpo (COG) e l'asse centrale di superfici instabili, come le palle da equilibrio o BOSU. Questo processo definisce il vero allineamento posturale: allineando la catena cinetica con il centro fluttuante della palla, i praticanti stabiliscono la stabilità attraverso il movimento, non l'immobilità. Si tratta di un processo di calibrazione neuromuscolare, in cui ogni gruppo muscolare apprende il proprio contributo preciso all'equilibrio dell'intero corpo.
Nell'ambito della Valutazione Posturale Dinamica della RSM International Academy, questo processo di sincronizzazione rieduca la catena cinetica attraverso transizioni di movimento, da statico a dinamico e da dinamico a statico. Affinando la sensibilità propriocettiva e la distribuzione della tensione fasciale, i praticanti coltivano una consapevolezza cosciente del proprio allineamento assiale corporeo. Ciò migliora il controllo nelle azioni specifiche dello sport, riduce gli schemi compensatori e aumenta l'efficienza motoria.
Sia in ambito clinico che sportivo, questa sincronizzazione è essenziale non solo per la correzione posturale, ma anche per la gestione del dolore e la riabilitazione. Una volta che la catena cinetica è integrata funzionalmente, l’atleta raggiunge sia l’efficienza meccanica sia la fluidità del movimento, tratti distintivi della pratica di medicina sportiva di alto livello.
- Hironori Ikeda, MSc Medicina dello Sport
Specialista in neurodinamica e biomeccanica sportiva
Riferimenti:
Willardson, J.M. (2007). Core stability training: applications to sports conditioning programs. Journal of Strength and Conditioning Research, 21(3), 979–985.
Panjabi, M.M. (1992). The stabilizing system of the spine. Part I: Function, dysfunction, adaptation, and enhancement. Journal of Spinal Disorders, 5(4), 383–389.
Allenamento della catena cinetica su superfici instabili per la valutazione dinamica della postura
Nell'allenamento basato sulla medicina sportiva, lo sviluppo dell'integrazione neuromuscolare tramite superfici instabili, come BOSU e balance ball, è fondamentale. Questi strumenti stimolano sia la catena cinetica ascendente che quella discendente, costringendo il corpo a mantenere l'allineamento attraverso micro-aggiustamenti continui. Ogni piccolo movimento attiva i propriocettori e migliora la coordinazione intermuscolare, favorendo un equilibrio dinamico tra il centro di gravità (COG) e la base di appoggio.
Presso la RSM International Academy, questo metodo non viene impiegato per semplici esercizi di equilibrio, ma come approccio clinico avanzato alla Valutazione Posturale Dinamica. Attraverso l’instabilità controllata, i professionisti valutano come le disfunzioni della catena cinetica e le posture di evitamento del dolore (PAP) si manifestino sotto carico e movimento. Analizzando i meccanismi compensatori e rieducando le vie propriocettive, gli studenti imparano a correggere le inefficienze posturali e a ripristinare la funzionalità del movimento.
Questa forma di condizionamento neuromeccanico favorisce l’adattabilità tra articolazioni e fascia, stabilizzando gli assi corporei tramite la sincronizzazione cinetica ascendente e discendente. In definitiva, atleta o terapista acquisiscono un controllo raffinato dei riflessi posturali, essenziale per la riduzione del dolore, la mobilità articolare e le prestazioni atletiche a lungo termine.
- Hironori Ikeda, MSc Medicina dello Sport
Specialista in neurodinamica e biomeccanica sportiva
Riferimenti:
Behm, D.G., & Colado, J.C. (2012). The effectiveness of resistance training using unstable surfaces and devices for rehabilitation. Journal of Strength and Conditioning Research, 26(3), 716–726.
Zazulak, B.T., Hewett, T.E., Reeves, N.P., Goldberg, B., & Cholewicki, J. (2007). Deficits in neuromuscular control of the trunk predict knee injury risk. American Journal of Sports Medicine, 35(7), 1123–1130.

